Gruppo Italiano Tecniche Imagerie Mentale

Scuola Italiana di Psicoterapia

per le Tecniche Immaginative di Analisi e Ristrutturazione del Profondo

La psicoterapia dell’immagine

Nella seduta terapeutica secondo il metodo ITP l’IM viene utilizzata nell’ambito della relazione empatica con il terapeuta, che ascolta e fa eventuali interventi, La partecipazione viva del soggetto è la garanzia che egli esprima il suo bagaglio di emozioni che è innanzitutto fatto di sensazioni fisiche e psicofisiche

L’ITP consente di risolvere i nuclei fantasmatici patogenetici, perchè nel corso del processo di IM la personalità funziona a livello “intermedio tra la veglia e il sonno” o “semioniroide” e l’Inconscio comunica liberamente con l’Io, che è attivo e libero di agire nei confronti delle figure e delle situazioni che esprimono i conflitti. In questa esperienza il Soggetto è accompagnato da un terapeuta che ascolta empaticamente e fa interventi su base interpretativa (lettura interpretativa dell’immagine simbolica alla luce dell’Immaginario personale vissuto dal Soggetto).

Nell’ITP, dunque, l’interpretazione al paziente risulta secondaria rispetto all’esperienza che il soggetto fa a livello immaginario: esperienze di abreazione e di modificazione dei fantasmi caratterizzano questo tipo di cura, analogamente a quanto avviene nelle Tecniche di Imagerie Mentale.

Nell’esperienza immaginativa a livello “semioniroide ”gli avvenimenti immaginari subiscono delle significative modifiche nello scenario autorappresentativo della personalità del Soggetto.

IIl confronto diretto e l’elaborazione delle sequenze immaginarie espressive delle carenze e dei conflitti registrati nell’Inconscio, vengono a mutare i rapporti intrapsichici tra l’Io e gli “oggetti interni” rappresentativi dei limiti, dei traumi e delle frustrazioni, che producono effetti di effetti di regressione o di fissazione.Le carenze sono colmate, figure angoscianti sconfitte depotenziate, con superamento dei vissuti psicocorporei di mancanza, vuoto oppressione frammentazione…

Il cambiamento in senso attivo dell’atteggiamento dell’Io porta non solo ad una modificazione della singola sequenza immaginativa, ma, a lungo andare, ad una modificazione del fantasma e quindi ad una “riparazione” del trauma o della carenza che vi avevano dato origine.

Il contatto diretto con gli “oggetti interni” , la messa in atto di processi dinamici nella vicenda fantasmatica, consentono un’intuizione profonda e immediata della situazione personale. Può anche non essere richiesto un successivo intervento che preveda la comprensione sul piano razionale del processo avvenuto.

In ogni terapia riuscita si giunge ad un controllo e ad un dominio del mondo interno. L’Io corporeo immaginario, successivamente alla ristrutturazione ed alla riparazione dei traumi e microtraumi, conquista una sorta di “onnipotenza narcisistica” sul mondo interno e restaura il proprio narcisismo ferito (“narcisismo sano” di Kohut). Da ciò la personalità si ritrova nuove attitudini, un’immagine del corpo coesa, integra, il che comporta espansione e forza dell’Io, dotato di un apparato difensivo sano.

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